SCHEDE DI LETTERATURA
Quelli dalle mezze maniche di Georges Courteline
Georges Courteline nacque nel 1858 e morì nel 1929. Nel 1893, dopo quattordici anni di servizio impiegato alla Direzione dei culti al Ministero dell'Interno francese, pubblicò il romanzo "Quelli dalle mezze maniche". In questo romanzo Courteline evidenzia in modo estremo il senso di inutilità di un singolo individuo all'interno di un'organizzazione spersonalizzata. La conseguenza inevitabile è la totale demotivazione del soggetto.
Le risorse umane di Angelo Ferracuti
Angelo Ferracuti, nato nel 1960 a Fermo, scrisse la raccolta "le risorse umane" che è composta dai tredici reportage narrativi sul mondo del lavoro in Italia, tra cui c'è anche una storia di carattere autobiografico. Ferracuti ha raccolto le testimonianze del lavoro in continuo cambiamento, della dignità delle persone, delle loro aspettative, dei loro sogni, delle loro fatiche e delusioni.
Nel primo brano, quello autobiografico, racconta di quando, dopo quindici anni passati come portalettere, lui si ritrova impiegato in un centro studi aziendale. Dopo un periodo di intensa attività, durante il quale ricopriva contemporaneamente due incarichi: uno a Roma, per un paio di giorni alla settimana, e uno nella filiale a Fermo; il suo capo gli ha chiesto se volesse seguirlo nella nuova banca e, dopo alcuni giorni di riflessioni, accettò. Il capo gli aveva promesso che si sarebbe occupato personalmente di tutte le questioni burocratiche e del passaggio diretto.
Attraverso il secondo brano vuole far capire come funzionano la aziende ed è basato sulla storia di Claudio Verga che incontrò grazie ad un amico in comune di nome Lorenzo. Claudio era un manager milanese malato di cancro che ha subito del mobbing da parte della sua azienda.
Le differenze croniche tra uomini e donne nel luogo di lavoro
Soprattutto nei settori del privato, in cui i rapporti lavorativi non sono contrattualizzati secondo categorie, ma sono oggetto di negoziazione, è presente una disparità di trattamento economico femminile. Praticamente ovunque le donne hanno più difficoltà nel raggiungere posizioni al vertice: questo fenomeno si chiama "soffitto di vetro" (glass ceiling), rappresenta ovvero la presenza di una barriera più o meno invisibile che impedisce e blocca il movimento verso l'alto, perché ad un certo punto le posizioni migliori vengono affidate più frequentemente a uomini, indipendentemente dal merito. In Italia solo il 9,6% dei dirigenti e il 17,2% dei quadri sono donne.
Un altro problema sono i salari. Nell'Unione Europea le donne guadagnano mediamente il 18% in meno degli uomini. In Italia c'è la media più bassa che scende al 4,9%. Di fatto si arriva a una stima per cui le donne guadagnano circa la metà o un terzo rispetto agli uomini, ma quando succede per le scelte compiute dalle donne, come un lavoro parttime o collocato nell'ambito statale, non è grave. Più grave è quando c'è disuguaglianza perché la bravura, l'anzianità, i risultati ottenuti o l'efficienza nel luogo di lavoro non contano. Infatti le dirigenti italiane guadagnano l'8,6% in meno rispetto ai dirigenti.
Negli Stati Uniti d'America le donne guadagnano solo il 78% di quello che percepiscono gli uomini che fanno lo stesso lavoro.
Le mosche del capitale di Paolo Volponi
Paolo Volponi, nacque nel 1924 e morì nel 1994, è stato uno scrittore, un intellettuale e senatore italiano. Si laureò in giurisprudenza e si dedicò ad analizzare le dinamiche sociali del meridione italiano durante l'industrializzazione. Da sempre era sensibile per quanto riguarda i rapporti tra mondo industriale, capitalismo e problemi dei lavoratori.
Nel 1989 scrisse il suo ultimo romanzo "Le mosche del capitale", dedicato ad Adriano Olivetti.
"Le mosche del capitale" è un romanzo autobiografico ambientato durante gli anni Settanta o Ottanta. Il protagonista di nome Bruto Saraccini è una raffigurazione dell'autore: è un abile dirigente industriale nella Direzione Generale del personale e allo stesso tempo un idealista che spera nel cambiamento dall'interno dei meccanismi di una realtà orientata solo al guadagno e al potere, come secondo i dirigenti di alto livello che vengono paragonati a mosche che girano attorno al capitale. Bruto passa a un'azienda differente e vive in prima persona la contestazione operaia, ma, dopo aver rinunciato di dirigere il Personale, torna all'industria da dove se n'era andato. Il brano narra come una realtà orientata solo al profitto finisca per degradare i valori umani e morali dei soggetti, facendo ridurre le relazioni interpersonali a giochi di potere, intrighi, lette interne e alla disumanizzazione.
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